La scoliosi è una deformità della colonna vertebrale che compare soprattutto nell’età infantile e puberale;  prevalentemente colpisce le donne (in media 7 su 8 soggetti scoliotici).
Studi specifici hanno ipotizzato che questa torsione permanente del rachide associata a deviazioni laterali  possa avere un’origine di natura genetica. Ipotesi confermata dal fatto che molte madri con scoliosi hanno figli con la stessa problematica.

È bene distinguere le forme più lievi di scoliosi da quelle più importanti, infatti si possono avere una o più curve in punti diversi della colonna  e di diverso grado, fattori che cambiano notevolmente il metodo di approccio per fisioterapisti e ortopedici specializzati.

 

COME COMPORTARSI

Qualsiasi forma di scoliosi è bene che sia valutata e accompagnata da un percorso di ginnastica posturale; fino all’età puberale è possibile (vista l’elasticità delle strutture della colonna) avere buoni risultati di trattamento, mentre nel periodo post puberale un percorso specifico fisioterapico ha l’obiettivo di non peggiorare l’evoluzione delle curve e migliorare l’aspetto estetico posturale.

Spetta all’ortopedico specialista valutare se il percorso rieducativo necessita di busti e corpetti ortopedici.

 

SCOLIOSI E SPORT

È molto difficile che a un bambino o ad un adolescente venga negata l’attività fisica a causa della scoliosi. Ciò può avvenire solo nei rarissimi casi in cui le deformità della colonna siano talmente importanti da causare dolori durante il movimento.

In tutti gli altri casi, lo sport è un alleato molto importante per i pazienti  scoliotici, perché la mobilità articolare della colonna vertebrale e l’esercizio fisico (anche se non specifico) non sono dannosi, anzi, apportano benefici permettendo di non irrigidire e indebolire tutte le strutture del busto.

 

QUALI SPORT SONO CONSIGLIATI?

Nel centro Fisiosalus consigliamo al bambino di praticare lo sport che più desidera fare. È controproducente allontanare un bambino dall’attività che più gli piace solo per fargli svolgere uno sport che non lo appassiona.

Ciò che davvero conta è che la scoliosi sia monitorata periodicamente da figure specializzate e che l’attività sportiva sia accompagnata da percorsi rieducativi, ciclici e specifici. La cosa da evitare, invece, è praticare attività sportive agoniste che sollecitano e sovraccaricano molto il corpo del bambino (o adolescente) con impegno fisico quotidiano.

Sono il volume e la qualità degli allenamenti a fare la differenza, più che il tipo di attività che si sceglie. Il  principale campanello di allarme rimane comunque il dolore (solo quando si è certi che la scoliosi sia la causa) e soprattutto il peggioramento della postura dello sportivo.

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