Oggi parleremo di come e del perché è utile mantenere il proprio corpo sempre attivo, a maggior ragione se prendiamo in esame un contesto riabilitativo. In tutto questo, il servizio FisioHome, specializzazione messa a punto da Fisiosalus per la fisioterapia a domicilio, offre più di una soluzione.

Mantenersi sempre in movimento è molto importante per la nostra salute poiché aiuta a ridurre lo stress, migliora il nostro autocontrollo, il senso di benessere generale e ovviamente ci mantiene in forma: basta provare a fare un po’ di attività motoria leggera per sentirsi subito meglio con sé stessi.

Inoltre l’attività fisica svolge un ruolo fondamentale anche nella prevenzione delle malattie. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), la sedentarietà è uno dei maggiori fattori di rischio per malattie metaboliche e cardiovascolari ed è stato dimostrato come un’attività fisica regolare aiuti a prevenire lo sviluppo delle malattie cosiddette non trasmissibili, come cardiopatie, ictus, diabete (consulta il nostro esperto diabetologo nel nostro centro di Perugia) e tumori e a migliorare lo stato di benessere generale.
Mantenersi attivi contribuisce a tenere sotto controllo i livelli di pressione sanguigna e ad aumentare la sensibilità dei tessuti all’insulina.
Inoltre, uno stile di vita fisicamente attivo aiuta a prevenire e trattare le condizioni di sovrappeso e obesità, regolando l’appetito e contribuendo a bruciare le calorie in eccesso.

Il movimento è fondamentale a ogni età: da piccoli per migliorare l’agilità, l’equilibrio e il corretto sviluppo dell’apparato muscolo scheletrico e in età adulta fino alla vecchiaia per rafforzare l’apparato osteoarticolare e muscolare e prevenire l’osteoporosi.

Inoltre studi di letteratura scientifica hanno dimostrato che svolgere attività ricreative sia fisiche che mentali  possono aiutarci a rallentare l’invecchiamento, proteggendo il nostro DNA dai danni, in quanto l’esercizio fisico, riducendo il danno ossidativo dei tessuti anatomici del nostro corpo, contrasta l’invecchiamento.

 

DOMANDE FREQUENTI

“Come posso risolvere questo problema?”,  “Come posso ottenere dei risultati se non vado in palestra?”, “Quanto tempo devo fare esercizio?”, “Le persone anziane possono fare questi esercizi?” sono solo alcune delle domande più comuni sull’argomento.

L’esercizio fisico che intendiamo proporre è pensato proprio per stimolare e coinvolgere il paziente sia sul piano fisico che sul piano mentale,  in quanto ciascun esercizio può essere modificato a seconda della condizione atletica, dell’età, del peso, dello spazio disponibile in cui eseguirlo e, più in generale, di qualsiasi esigenza del paziente stesso.

Ma la chiave di tutto è dedicare un po’ di tempo a noi stessi innanzitutto, ritagliandoci almeno una mezz’ora al giorno per svolgere dei semplici esercizi che aiutino il nostro organismo e che ci faranno sentire più energici e vitali. Mantenersi attivi vuol dire anche questo.

Si tratta di esercizi di mobilità articolare, dalle caviglie alla colonna vertebrale in toto, come flesso-estensione di ginocchia ed anche, per rendere i movimenti più fluidi, esercizi di rinforzo per la muscolatura degli arti inferiori e superiori, dal quadricipite femorale ai pettorali, con i quali tonificare le strutture dell’apparato muscolo-scheletrico, esercizi di allungamento e stretching dei compartimenti muscolari e di respirazione, da eseguire sia prima, per prepararlo all’attività motoria, che dopo l’esercizio, per rilassare e distendere il nostro corpo.
Tutti gli esercizi possono essere riprodotti comodamente a casa, privilegiando il lavoro distesi a terra mediante l’uso di un tappetino da palestra.

 

L’AMBITO RIABILITATIVO

In ambito riabilitativo l’esercizio fisico costante acquista un’importanza ovviamente maggiore.  Anche quando si segue un percorso di riabilitazione con il fisioterapista, è essenziale svolgere quotidianamente e autonomamente attività fisica per mantenersi attivi.
Fare esercizio preventivo di rinforzo delle strutture muscolari nei casi in cui ci si deve sottoporre ad un intervento chirurgico permette di affrontare il percorso riabilitativo con più semplicità.

 

I CASI DI ARTROPROTESI D’ANCA E GINOCCHIO

Nei casi di artroprotesi di anca e ginocchio è essenziale accompagnare i pazienti operati con una pianificazione tempestiva, multiprofessionale e multidisciplinare, di un protocollo clinico molto scrupoloso. Il percorso riabilitativo con la figura del fisioterapista (sia questo effettuato in struttura o a domicilio) presenta essenzialmente le medesime modalità di lavoro con esercizi di mobilità e rinforzo delle articolazioni e delle fasce muscolari. Molti di questi esercizi possono essere replicati comodamente a casa in autonomia, facendo sempre attenzione a non eccedere per evitare movimenti vietati e cercando di mantenere sempre un buon controllo degli esercizi stessi, privilegiando la qualità del movimento piuttosto che la quantità delle ripetizioni.

In entrambe le tipologie di protesi è importante evitare il carico totale, per i giorni antecedenti al controllo ortopedico (che avviene generalmente a 40 giorni dall’intervento), sull’arto operato per scongiurare possibili problematiche.

Nella protesi di ginocchio non ci sono movimenti a rischio, ma è consigliato rispettare i limiti fisiologici che possono presentarsi dopo l’intervento, come la difficoltà nella flessione oltre i 90° o nell’estensione completa, non andando a forzare il movimento ma provando ad eseguire una flesso-estensione dell’articolazione leggera e controllata, così da promuovere la mobilità e la circolazione. Dopo che l’articolazione avrà guadagnato gradi di mobilità, risultando quindi “più libera”, si può procedere con gli esercizi, ricordando sempre di privilegiare i movimenti di mobilizzazione (elencati più in basso). In ogni caso è importante approcciarsi all’esercizio in maniera rilassata e consapevole e se necessario contattare il fisioterapista che segue il percorso terapeutico (anche solamente per sentirsi rassicurati o per sciogliere qualsiasi eventuale dubbio).

Questa condizione di irrigidimento può presentarsi, meno frequentemente, anche nella protesi d’anca e va trattata allo stesso modo.
In quest’ultima ci sono inoltre delle limitazioni da rispettare per evitare di infastidire le strutture anatomiche:

  • VIETATA la flessione del ginocchio oltre i 90°
  • VIETATA l’intrarotazione e l’extrarotazione dell’anca
  • VIETATA l’adduzione dell’anca
  • VIETATO extraruotare la punta del piede e il ginocchio verso l’esterno
  • VIETATO ruotare il tronco da distesi o seduti
  • VIETATO chinarsi in avanti da distesi o da seduti
  • VIETATO accavallare le gambe da sdraiati e da seduti
  • VIETATO adottare posizioni sedute in cui l’angolo dell’articolazione operata (coxofemorale) superi i 90°

Se vuoi saperne di più chiedi a Fisiosalus ulteriori informazioni su FisioHome, il servizio di fisioterapia a domicilio. Nei prossimi giorni torneremo sull’importanza di mantenersi attivi, approfondendo il tema della riabilitazione per chi ha la protesi d’anca o la protesi di ginocchio, illustrando anche esercizi mirati da svolgere in casa.

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