Onda d'urto radiale, che cos'Γ¨ e quali sono le patologie che si possono trattare! - Fisiosalus Perugia

Onda d’urto radiale, che cos’Γ¨ e quali sono le patologie che si possono trattare!

Centro Medico Santagostino a Bologna, specializzazione in terapie del metabolismo
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    ONDE D’URTO RADIALI

    Quando parliamo di onde d’urto, ci riferiamo a onde acustiche ad alta energia. Ci sono diversi tipi di onde d’urto, tra cui le onde d’urto Radiali. Queste ultime non si focalizzano su una specifica area dell’organismo ma, come dice il nome, irradiano su una vasta zona della superficie trattata affievolendo il loro effetto in profonditΓ . Ecco alcuni dei principali effetti: antidolorifico, anti-infiammatorio, antiedemigeno oltre a migliorare localmente la microcircolazione.

    Cosa sono nello specifico?

    Sono un tipo di onda d’urto a bassa energia, appositamente studiate per un uso sul tessuto muscolo scheletrico senza pericolo di danneggiare i tessuti circostanti alla zona da trattare. Il tipo di onda d’urto che si viene a creare da questi generatori balistici prende il nome di β€˜onda d’urto radialeβ€˜. L’onda d’urto cosΓ¬ prodotta va ad agire sui tessuti infiammati e danneggiati favorendone la guarigione attraverso vari meccanismi che hanno come risultato finale la formazione di nuovi vasi sanguigni con il conseguente arrivo di nutrienti, di ossigeno e la contemporanea asportazione delle molecole dell’infiammazione.

    Come vengono generate?

    Vengono generate mediante uno speciale manipolo a forma di pistola la cui canna Γ¨ chiusa all’estremitΓ  da un tappo metallico contro il quale viene lanciato, mediante aria compressa a 4-5 bar di pressione, un proiettile d’acciaio.Dalla collisione si genera un’onda d’urto che, attraverso il tappo metallico, si diffonde espandendosi radialmente nella cute e nel primo strato sottostante di tessuto.

    A cosa servono?

    Vengono utilizzate in ambito fisioterapico per contrastare patologie muscolo scheletriche. Ecco alcuni esempi:

    Β Β  Β  Β  Β 

    Β Β  Β  Β  Tendinopatia calcifica della spalla

    Β Β  Β  Β  Epicondilite del gomito

    Β Β  Β  Β  Tendinite cronica di De Quervai

    Β Β  Β  Β  Tendinopatia trocanterica con calcificazioni

    Β Β  Β  Β  Tendinopatie del ginocchio (tendine rotuleo, tendini della Β zampa d’oca)

    Β Β  Β  Β  Tendinopatia del tendine d’Achille

    Β Β  Β  Β  Fascite plantare con sperone calcaneare

    Β Β  Β  Β  Possono essere utilizzate anche nel linfedema cronicho organizzato e per stimolare la guarigione diΒ  Β  Β  Β  ulcere Β cutanee croniche.

    Β Β  Β  Β Cellulite

    Sono efficaci? Quando intervenire?

    Generalmente chi ha eseguito questo trattamento ha riscontrato risultati eccellenti. Γ‰ il caso di dire che varia molto dal tipo di patologia, da quanto il paziente l’ha trascurata e la causa del suo insorgere. Intervenire tempestivamente Γ¨ un punto a favore per quanto riguarda la risoluzione completa del problema. Γ‰ sempre consigliata una diagnosi precisa e appurata con qualche esame strumentale al seguito (se necessario) per ottimizzare il quadro clinico prima di iniziare il trattamento. In fase acuta Γ¨ sempre opportuno, sotto consiglio medico assumere qualche antidolorifico prima di procedere al trattamento.

    È un trattamento rischioso?

    Se l’applicazione di questa tecnologia Γ¨ applicata da personale sanitario esperto e dietro a prescrizione medica non ci sarΓ  nessun rischio.

    Quali sono le controindicazioni?

    Γ‰ assolutamente sconsigliato il loro utilizzo in presenza di questi fattori:

    Β  Β  Β  Β  _GRAVIDANZA

    Β  Β  Β  Β  _PORTATORI DI PACEMAKER

    Β  Β  Β  Β  _FASI TUMORALI

    Β  Β  Β  Β  _MALATTIE IMPORTANTI DELLA COAGULAZIONE DELΒ  Β 

    Β  Β  Β  Β  Β  SANGUE (EMOFILIA)

    Β  Β  Β  Β  _PRESENZA DI CARTILAGINE DI ACCRESCIMENTO

    Anche se non rientra nelle controindicazioni, il paziente nel post trattamento potrΓ  notare a livello superficiale piccoli ematomi. Nel post trattamento sarΓ  utile applicare localmente del ghiaccio. Β  Β  Β  Β 

    Creano dolore?

    Partiamo nel dire che non Γ¨ un piacevole trattamento, ma varia a seconda della zona da trattare e della condizione clinica, in alcuni casi durante l’applicazione, il paziente potrebbe provare un po’ di fastidio, comunque generalmente ben tollerato.

    Quante sedute siΒ  possono eseguire?

    Le sedute che si applicano variano molto in base al tipo di patologia che ci si trova a dover contrastare, in generale non si supera piΓΉdi due o tre sedute a settimana.

    Quanto dura una seduta?

    Le sedute generalmente durano dai 10 ai 15 minuti massimo soprattutto per la cura di patologie muscolo scheletriche. Invece se vengono applicate ad uso estetico per la rimozione della cellulite la durata sarΓ  di circa 45 minuti con una frequenza dei trattamentiΒ  maggiore.

    Conclusioni

    In base alle nostre statiche ed esperienze possiamo dire che l’onda d’urto radiale Γ¨ un trattamento piΓΉ che valido, con una percentuale di successo elevatissima. È quindi consigliata per alleviare e poi risolvere tutte quelle patologie che colpiscono nella quotidianitΓ  la maggior parte delle persone.

     

     

    articolo scritto dal Dott.Calisti Luca (Esperto in Terapia Manuale)

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