Il formicolio notturno alle mani, una sensazione di “spilli” che costringe a svegliarsi e a scuotere la mano per trovare sollievo. È questo il sintomo più iconico della sindrome del tunnel carpale, una delle neuropatie da compressione più comuni. Colpisce milioni di persone e, se trascurata, può portare a una perdita di sensibilità e forza della mano. Fortunatamente, con una diagnosi precoce e un trattamento adeguato, è possibile gestire efficacemente i sintomi e, in molti casi, evitare la chirurgia.
Questa guida approfondita esplora tutto ciò che devi sapere su questa condizione, dai fattori di rischio nascosti alle più efficaci strategie di recupero.
Anatomia: Cos’è il Tunnel Carpale e Perché si Infiamma?
Per capire la sindrome, dobbiamo visualizzare il “tunnel carpale”. Non è altro che un passaggio stretto e rigido situato alla base del polso, delimitato dalle ossa carpali sul fondo e da un robusto legamento (il legamento trasverso del carpo) a fare da “tetto”. All’interno di questo tunnel passano i tendini flessori delle dita e il nervo mediano. Questo nervo è cruciale: fornisce la sensibilità al pollice, all’indice, al medio e a metà dell’anulare, e controlla alcuni piccoli muscoli alla base del pollice.
La sindrome si verifica quando lo spazio all’interno del tunnel si riduce, o quando i tessuti al suo interno si gonfiano (come i tendini infiammati), aumentando la pressione e schiacciando il nervo mediano. È questa compressione a generare i sintomi.
Le Vere Cause: Oltre l’Uso del Computer
Contrariamente alla credenza popolare, l’uso del computer non è la causa principale, sebbene possa peggiorare i sintomi. I fattori di rischio sono vari e spesso combinati:
- Fattori Anatomici: Un tunnel carpale costituzionalmente più stretto aumenta la predisposizione.
- Sesso e Ormoni: Le donne sono colpite fino a tre volte più degli uomini. Fluttuazioni ormonali come quelle in gravidanza o in menopausa possono causare ritenzione idrica e aumentare la pressione nel tunnel.
- Patologie Sistemiche: Artrite reumatoide, diabete, ipotiroidismo e obesità sono fortemente associate alla sindrome.
- Attività Lavorative e Hobby: Lavori che richiedono movimenti ripetitivi e forzati del polso (lavori in catena di montaggio, uso di strumenti vibranti) o hobby come il cucito, il giardinaggio o suonare uno strumento.
- Traumi: Una frattura del polso può alterare l’anatomia e restringere lo spazio del tunnel.
Sintomi Progressivi: Imparare ad Ascoltare la Propria Mano
I sintomi iniziano in modo subdolo e peggiorano gradualmente:
- Fase Iniziale (Irritativa): Formicolio, intorpidimento o bruciore intermittente a pollice, indice, medio e anulare. I sintomi sono prevalentemente notturni o compaiono al mattino. Scuotere la mano (“flick sign”) dà sollievo.
- Fase Intermedia (Deficitaria): I sintomi diventano diurni e costanti. Compare una sensazione di goffaggine, con difficoltà a eseguire compiti fini come abbottonarsi una camicia o afferrare piccoli oggetti. Il dolore può irradiarsi dal polso fino all’avambraccio e alla spalla.
- Fase Avanzata (Atrofica): Se la compressione persiste, il danno al nervo diventa severo. La sensibilità può essere persa in modo permanente e i piccoli muscoli alla base del pollice si indeboliscono e si riducono di volume (atrofia tenare), causando una perdita di forza nella presa.
La Diagnosi Certa: Esame Clinico ed Elettromiografia
Una diagnosi precisa è cruciale per decidere il trattamento. Il percorso diagnostico prevede:
- Anamnesi e Esame Obiettivo: Il medico raccoglie la storia dei sintomi e valuta la sensibilità e la forza della mano.
- Test Provocativi: Vengono eseguiti test specifici per riprodurre i sintomi:
- Test di Phalen: Mantenere i polsi flessi per 60 secondi. La comparsa di formicolio è un segno positivo.
- Segno di Tinel: Picchiettare leggermente sul nervo mediano a livello del polso. Una sensazione di “scossa” o formicolio è positiva.
- Elettromiografia (EMG) e Elettroneurografia (ENG): È l’esame gold standard. Misura la velocità di conduzione dell’impulso elettrico lungo il nervo mediano. Un rallentamento a livello del polso conferma la diagnosi, ne stabilisce la gravità e aiuta a escludere altre patologie.
Strategie di Trattamento: Dalla Fisioterapia alla Chirurgia
L’obiettivo è ridurre la pressione sul nervo mediano. Nelle fasi lievi e moderate, l’approccio conservativo è molto efficace.
1. Trattamento Conservativo: La Prima Linea di Difesa
La fisioterapia per il tunnel carpale è un approccio multimodale che include:
- Tutori Notturni (Splinting): L’uso di un tutore che mantiene il polso in posizione neutra durante la notte è uno degli interventi più efficaci. Impedisce la flessione del polso che aumenta la pressione sul nervo.
- Terapia Manuale e Neurodinamica: Tecniche specifiche per mobilizzare le ossa del carpo, i tessuti molli e “far scorrere” il nervo mediano all’interno del suo canale, migliorandone la vascolarizzazione e riducendo l’irritazione.
- Esercizi di Scorrimento Tendineo e Nervoso: Esercizi specifici che promuovono il movimento indipendente dei tendini e del nervo all’interno del tunnel, prevenendo aderenze.
- Ergonomia e Modifica delle Attività : Il fisioterapista fornisce consigli preziosi su come modificare la postazione di lavoro, le prese e i movimenti per ridurre lo stress sul polso.
- Terapie Fisiche: Ultrasuonoterapia e Laserterapia possono essere utili per il loro effetto antinfiammatorio e biostimolante.
2. L’Intervento Chirurgico: Quando è Necessario?
La chirurgia viene presa in considerazione quando:
- I sintomi sono gravi e non rispondono al trattamento conservativo dopo 3-6 mesi.
- L’elettromiografia mostra un danno nervoso severo.
- È presente un’atrofia muscolare alla base del pollice.
L’intervento consiste nel sezionare il legamento trasverso del carpo per “aprire il tetto” del tunnel e decomprimere il nervo. È un intervento rapido e solitamente risolutivo, ma anche in questo caso la riabilitazione post-operatoria è fondamentale per recuperare pienamente la forza e la funzione della mano.
Domande Frequenti (FAQ) sul Tunnel Carpale
Posso fare qualcosa a casa per alleviare i sintomi?
Sì. Oltre a indossare un tutore notturno, puoi applicare ghiaccio sul polso per 10-15 minuti per ridurre l’infiammazione. Evita di dormire con i polsi piegati (magari sopra o sotto il cuscino) e fai pause frequenti durante le attività manuali per eseguire delicati esercizi di stretching.
La sindrome del tunnel carpale può tornare dopo l’intervento?
La recidiva è rara, ma possibile, specialmente se i fattori di rischio sottostanti (come l’artrite reumatoide o il diabete) non sono ben controllati. Un percorso di riabilitazione incompleto può anche portare alla formazione di tessuto cicatriziale che può irritare nuovamente il nervo.
Se ho formicolio a tutte e cinque le dita, è sempre tunnel carpale?
No. Il nervo mediano dà sensibilità solo a pollice, indice, medio e metà dell’anulare. Se anche il mignolo è coinvolto, è più probabile che il problema sia una compressione nervosa a un livello diverso (es. al gomito, sindrome del tunnel cubitale, o alla cervicale, cervicobrachialgia). Per questo una diagnosi differenziale è fondamentale.