In questo articolo descriviamo uno dei trattamenti chirurgici utilizzati in presenza di un quadro complesso di spalla che comprende sia lβartrosi sia la lesione di cuffia (artropatia da cuffia dei rotatori): la protesi inversa di spalla.
Che CosβΓ¨ una Protesi Inversa?
Progettata dal Dr. Paul Grammont nel 1985 in Europa (e approvata negli Stati Uniti solo nel 2003), la protesi inversa di spalla Γ¨ strutturata in modo che le componenti protesiche siano invertite: la parte concava Γ¨ collocata sulla testa dellβomero, mentre la sfera (glenosfera) Γ¨ fissata sulla scapola, al contrario di quanto accade nella protesi totale. Questo accorgimento consente di utilizzare il deltoide per sollevare il braccio al posto della cuffia dei rotatori. Con una buona funzionalitΓ del deltoide, si puΓ² ottenere un recupero appagante nel 90-95% dei casi, guadagnando mobilitΓ prima assente e riducendo il dolore. Lβextrarotazione risulta essere il movimento piΓΉ difficile da recuperare.
Chi Γ¨ il Giusto Candidato?
La maggior parte dei candidati ha piΓΉ di 70 anni e presenta dolore persistente nonostante trattamenti farmacologici, infiltrazioni o fisioterapia, accompagnato da lesioni irreparabili della cuffia dei rotatori e perdita di forza e funzionalitΓ della spalla. In questi casi, lβintervento di protesi inversa consente di riprendere le attivitΓ quotidiane. Γ indicato anche per soggetti con fratture complesse di spalla e lesioni tendinee conseguenti, oppure in seguito a un precedente intervento di protesi non andato a buon fine.
Iter da Seguire
Prima di procedere con una protesi inversa di spalla, occorrono unβanamnesi accurata e il parere del chirurgo ortopedico. Per garantire la massima precisione, durata e risultati soddisfacenti (nonchΓ© evitare problemi intraoperatori), le componenti protesiche vengono pianificate con lβelaborazione delle immagini diagnostiche del paziente. Circa 20 giorni prima dellβintervento si effettua un pre-ricovero per analisi del sangue e prove anestesiologiche; il ricovero vero e proprio avviene il giorno precedente allβoperazione. Lβintervento dura generalmente 1 ora e mezza, con unβincisione anteriore o laterale di circa 10 cm, rimuovendo le componenti ossee degenerate e sostituendole con parti protesiche. Alcune ore dopo lβoperazione, se assistito, il paziente puΓ² alzarsi dal letto. Lβarto operato viene bloccato in un tutore, limitando lβuso del braccio. Il ricovero dura solitamente 4-5 giorni, in base alla normalizzazione degli esami del sangue. Al momento della dimissione, viene rilasciato un protocollo riabilitativo dettagliato; i controlli proseguiranno per 4-5 mesi fino a guarigione completa.
Riabilitazione
La riabilitazione mira a recuperare mobilitΓ , forza e coordinazione, rispettando i tempi di guarigione. Con esercizi e prese adeguate, si ottiene un recupero progressivo, anche se lungo e accompagnato da dolori. Γ fondamentale seguire scrupolosamente il programma fisioterapico e non sforzare lβarto, evitando di sollevare pesi oltre 2,5 kg almeno per le prime 6 settimane. In generale, si sconsigliano lavori gravosi o ripetitivi anche in seguito.
Quali Complicanze Possono Esserci?
Il paziente deve essere consapevole che, come in ogni intervento chirurgico, possono verificarsi complicanze comuni (emorragie, infezioni). In alcuni casi possono avvenire mobilizzazioni delle componenti protesiche, come il distacco dallβosso o instabilitΓ che puΓ² portare a lussazione della protesi. In questi casi Γ¨ necessario un intervento di revisione di protesi con rimozione e sostituzione delle componenti. PoichΓ© durante i movimenti la protesi inversa Γ¨ soggetta a forze svantaggiose, ha una durata stimata intorno ai 10 anni ed Γ¨ piΓΉ complessa da revisionare, per cui Γ¨ consigliata soprattutto a soggetti di etΓ superiore ai 70 anni.











