La spina calcaneare è una calcificazione ossea dell’osso del tallone che protrude e si estende in direzione dell’arco plantare.

Questa formazione benigna solitamente si presenta nella parte anteriore ed inferiore del tallone e può arrivare fino ad 1 cm e mezzo di lunghezza: tuttavia, è una formazione mai visibile ad occhio nudo.

Può essere asintomatica (quindi non dare fastidi o dolori di alcun genere) o sintomatica ed in questo caso è spesso associata a fascite plantare. Si tratta di un’infiammazione a carico del tessuto connettivo/fibroso presente nella parte inferiore del piede e direttamente collegato ai muscoli della gamba. 

In generale i trattamenti più efficaci per la spina calcaneare sono terapia fisica strumentale per ridurre dolore ed infiammazione, esercizio fisico e stretching, farmaci o iniezione cortisoniche.

In caso di fallimento dei trattamenti conservativi si può considerare l’intervento chirurgico.

PERCHE’ VIENE LA SPINA CALCANEARE?

La spina calcaneare si forma a causa delle numerose sollecitazioni e tensioni muscolari, tendinee e legamentose che si concentrano a livello del calcagno. Questa si sviluppa nel tempo ed è il risultato di un infiammazione cronica del tallone. Le sollecitazioni eccessive che deve sopportare la pianta del piede in alcune situazioni, costringe la fascia plantare del piede ad una messa in tensione esagerata, che con il passare del tempo traziona verso di sé alcune cellule dell’osso del calcagno, provocando quindi questa piccola escrescenza di natura ossea e non più muscolare.

Il processo di formazione dello sperone calcaneare può durare anni, è quindi da escludere che la spina calcaneare sia figlia di un evento traumatico. Piuttosto si può supporre che fosse già presente in maniera asintomatica e che un evento particolarmente stressante abbia portato alla comparsa di dolore e sintomi. Questo quadro clinico è spesso associato ad alterazioni della postura o disfunzioni del movimento.  

La spina calcaneare può anche essere causata da artrite, tallonite, aumento di peso, calzature scomode o poco ergonomiche (esempio, tacchi), postura scorretta.  

COME PREVENIRE LA SPINA CALCANEAE? 

Prevenire la formazione di spina calcaneare richiede una maggiore attenzione alla salute generale del piede: bisogna fare attenzione agli stress a cui esponiamo quotidianamente i nostri piedi e le strutture ad essi collegate. 

Inoltre è importante non sottovalutare il dolore ai talloni soprattutto se protratto nel tempo 

DIAGNOSI

Il primo passo per effettuare una diagnosi precisa è localizzare il dolore.

Il medico di riferimento o il fisioterapista andranno ad effettuare un esame fisico del piede per valutare eventuali segni e sintomi di infiammazione. Tramite la palpazione verificherà la presenza o meno di sperone calcaneare, caratterizzato da dolore importate e localizzato alla digitopressione. Esami strumentali come radiografia, ecografia o risonanza magnetica sono di riferimento soprattutto nelle casistiche in cui la diagnosi non è chiara ed evidente. 

CURA 

Il trattamento della spina calcaneare è riservato all’ortopedico nel caso in cui si necessiti di chirurgia ed ai fisioterapisti se si sceglie un approccio conservativo o, eventualmente, nel post operatorio 

TRATTAMENTI CONSERVATIVI

I trattamenti conservativi più efficaci sono di diverso tipo. In primo luogo bisogna valutare la scarpa migliore per il paziente e valutare se inserire o meno inserti o dispositivi ortopedici.

Dopo aver preso alcune accortezze per la vita quotidiana, si possono effettuare: 

Il medico può suggerire o meno l’utilizzo di farmaci a sua descrizione. 

Oltre il 90% delle persone che presentano dolore a causa della spina calcaneare, migliora la sintomatologia grazie trattamenti conservativi. Tuttavia se questi dovessero durare oltre i 9/12 mesi senza particolare riscontro, è indicato l’intervento chirurgico. 

Per quanto riguarda le terapie fisiche, il fisioterapista può consigliarne l’utilizzo per ridurre il dolore e migliorare l’elasticità dei tessuti che potrebbero facilitare la risoluzione dello sperone calcaneare: la terapia fisica più indicata e con il maggior numero di evidenze scientifiche è sicuramente l’onda d’urto. Questa terapia è riconosciuta come trattamento gold standar della fascite plantare, spesso la vera causa del dolore al tallone. Se il dolore è molto forte, si provvederà all’impiego di terapie fisiche più dolci come il laser e la tecar. L’obiettivo è abbassare il dolore e lavorare sulla decontrattura della muscolatura associata al piede (polpaccio, tibiale anteriore e posteriore…) per permettere di effettuare l’onda d’urto con solo un lieve fastidio. 

Ci sono degli esercizi utili che consistono nell’allungare i muscoli della fascia plantare e del polpaccio che possono essere insegnati dal fisioterapista ed eseguiti anche a casa 

 

Autore: Dott.ssa Elisabetta Brunori

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