Quante volte avete parlato con una persona e vi ha detto: “Non puoi capire che sciatica che ho, non riesco a muovermi ed ho la scossa in questa gamba!”? 

Si tratta di una problematica che colpisce soprattutto: 

  • le persone con età compresa tra i 45 e i 65 anni: fascia centrale di età lavorativa/periodo in cui possono avere inizio i fenomeni degenerativi a carico della colonna; 
  • coloro che effettuano frequenti sollevamenti associati a posture in flessioni e torsioni (> 2h/d) del busto sono associati ad una maggior probabilità di sviluppare problematiche lombari e radicolopatia; 
  • l’associazione di prolungata posizione seduta in flessione (più di mezza giornata lavorativa) o rotazione in associazione a vibrazioni trasmesse al corpo, è un forte fattore di rischio per lo sviluppo di Low Back Pain e/o sciatalgia. 

CHE COSA E’?

Dobbiamo scindere due fenomeni possibili dalla parola “sciatalgia”: Sindrome radicolare e radicolopatia.

La prima è “un’infiammazione” del nervo che causa dolore, scosse e formicolii nei tessuti che innerva. Luca Rosi Quadrata

La seconda, a differenza della prima, è una problematica del nervo (scaturita da possibili ernie, becchi osteofitari o stenosi del canale) che, oltre al dolore e alle scosse, porta alla perdita totale o parziale di forza e/o sensibilità e/o dei riflessi osteotendinei a carico dei tessuti innervati dalla radice nervosa compromessa. 

E’ VERO CHE DEVO SOTTOPORMI ALL’OPERAZIONE SE HO LA SCIATALGIA ASSOCIATA AD UN ERNIA O ALTRE PROBLEMATICHE DELLA COLONNA?

Non è quasi mai così.

La valutazione verrà effettuata, in prima battuta, da un fisioterapista competente e che sappia fare un accurato esame neurologico; qualora questo dovesse risultare alterato o destare sospetto sarà compito del fisioterapista inviare il paziente da un medico competente (di solito il neurochirurgo) che avrà la premura di prescrivere e somministrare tutti gli esami del caso.

Al termine della valutazione, il medico deciderà se somministrare una determinata terapia farmacologica e rispedire il paziente dal fisioterapista una volta terminata la cura o se sottoporlo ad un intervento.  

IN COSA CONSISTE IL TRATTAMENTO TRAMITE ESERCIZIO TERAPEUTICO?

Inizialmente si punta all’educare il paziente: dopo l’evento acuto è normale prendersi 3/4 giorni di riposo, poi però bisogna cercare di riprendere gradualmente la vita di tutti i giorni facendosi aiutare da un fisioterapista che sia esperto della problematica.
Nella prima fase verranno proposti esercizi e posture in scarico, volte a togliere un po’ di carico dalla zona lombare e che permettano di far “respirare” il sistema nervoso.
In un secondo momento verranno introdotti degli esercizi di neurodinamica: consistono nel far scivolare il nervo per cercare di abituarlo nuovamente alla tensione e per far riassorbire l’essudato infiammatorio che si va a creare intorno ad esso.
Infine verranno riproposti quei movimenti che inizialmente scaturivano la sintomatologia (come il chinarsi in avanti) e verranno proposti esercizi funzionali personalizzati allo stile di vita del paziente (ad esempio, si deve educare il paziente alla movimentazione dei carichi se egli ha a che fare con pesi durante la sua giornata lavorativa).

In maniera trasversale a tutte le fasi della problematica si deve curare l’ergonomia della postazione di lavoro e si devono lasciare (di volta in volta), esercizi che permettano al paziente di gestire la sintomatologia.

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